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Mirella Vita: una festa per l’arpa

L’accogliente casa milanese di Clara Rocco è stata la cornice per un conviviale incontro di arpiste di diverse generazioni. Il pomeriggio di domenica 22 febbraio è trascorso piacevolmente fra squillanti risate di colleghe che non si vedevano da anni, e nuovi incontri di amici e amiche riunitisi a festeggiare i 90 anni di Mirella Vita. Sempre riluttante a essere fotografata quanto pronta a raccontare aneddoti su compositori e musicisti del passato, la Signora Vita è stata accompagnata alle 18.30 a presenziare un concerto in suo onore nel graziosissimo teatrino “La Scala della Vita”, nome quanto mai adeguato.

Alberi rivestiti di minuscole foglioline primaverili decorano le quinte del teatro di Via Piolti de’ Bianchi, e confortevoli poltroncine rosse accolgono gli spettatori. L’arpa, messa gentilmente a disposizione dalla ditta Salvi, era una Apollo dal timbro generoso e cristallino.

Un concerto dedicato a Mirella non poteva certo svolgersi in forma tradizionale: le tre fantasie di Dizi e “Contemplation” di Henriette Renié magnificamente interpretate da Anna Loro, l’Adagio di Benedetto Marcello eseguito con grazia da Oscar Tajetti flautista, collega di Mirella Vita ai tempi del gruppo di musica antica a Firenze, la Barcarola e la Serenata di Alessandro Longo, brani riscoperti e presentati con gran garbo da Sara Simari, e le Tre melodie Sefardite di Mario Castelnuovo-Tedesco, cantate e accompagnate dalla sottoscritta, sono stati virtualmente uno scambio di regali per gli insegnamenti impartiti dalla Signora Vita alle sue ex-allieve, divenute nel frattempo sue colleghe. Chiara Granata ci ha deliziato con un emozionante racconto della piccola Elisabeth, piccola arpista-prodigio gallese di inizio XIX secolo, che in duo col padre affascinava il pubblico di tutto il Regno, e Maria di Giulio ha composto per l’occasione un “Canto di lode” in rime sulle note Mi, Re e La (con chiaro riferimento al nome della Signora Vita), ironico e commovente, intercalato da musiche tradizionali irlandesi. Gli amici di Mirella suonatori di flauto, tromba e violino hanno chiuso in allegria il concerto con brani folcloristici. Non potevano certo mancare i commenti di Mirella, stupita ma compiaciuta del concerto-sorpresa.

Clara Rocco ha chiuso la serata con toccanti parole al motto di “chi trova un’amica trova un tesoro”. Un tesoro di musicista, che con la sua acuta intelligenza e la sua impareggiabile curiosità e memoria ha aperto le porte della consapevolezza storica a tante arpiste. Pur dopo aver passato il testimone a tante giovani, Mirella Vita ancora corre in testa.

 


Questo articolo é stato pubblicato da
Consuelo Giulianelli www.consuelogiulianelli.net