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Esequie di Gabriella Bosio

Pubblico questa testimonianza delle esequie di Gabriella Bosio.
Gabriella è stata per me una vera amica, non solamente una collega, sin dai sei anni in cui ero docente a Cuneo, dal 1990. Tra noi c’erano affetto e stima sinceri, ricordo la sua splendida franchezza! Abbiamo condiviso tanti momenti insieme, sia nella sua regione che nella mia città e al Conservatorio di Parma. Memorabile fu la sua conferenza sulla didattica al 1°Simposio Nazionale dell’Associazione Italiana dell’Arpa. In tanti anni ci siamo sentite e ho condiviso i suoi preziosi consigli, oltre a ridere di gusto, perchè Gabriella aveva uno splendido senso dell’umorismo. E’ una grande perdita per il mondo dell’Arpa, era membro del nostro comitato artistico dalla sua fondazione nel 2014, siamo tutti molto addolorati.

(Emanuela Degli Esposti)

ESEQUIE DI GABRIELLA BOSIO

Si sono svolte sabato 12 novembre nella Chiesa di San Bernardino da Siena in Torino le esequie di Gabriella Bosio.

Moltissime le persone intervenute per rendere omaggio a questa grande arpista, didatta, musicista.

Erano presenti allievi passati e presenti, amici, colleghi musicisti oltre ovviamente ai famigliari, il Conservatorio G.Verdi di Torino, dove ha insegnato per quasi 40 anni rappresentato dal Direttore M° F.Pennarola e tutto il mondo del Metodo Suzuki, del quale Gabriella era Teacher Trainer per l’arpa.

La cerimonia toccante è stata accompagnata da degli splendidi momenti musicali. Letizia Belmondo ha eseguito la Danse Sacrée di C. Debussy accompagnata da un quartetto d’archi (che vedeva al violoncello Nicola Mosca, il primo allievo Suzuki di Gabriella)

Il momento dell’Eucarestia è stato accompagnato da una commovente versione di Signore delle Cime di B.De Marzi eseguito da Cecilia Lasagno, voce e arpa, e un’aria di J.S.Bach eseguita al violoncello dalla nipote di Gabriella, Virginia Bosio accompagnata da Letizia.

Dopo la Liturgia, il celebrante ha lasciato spazio a ricordi di Gabriella, del Direttore del Conservatorio G.Verdi e di ex allieve. Questo momento in particolare è riuscito a spezzare l’atmosfera di tristezza che regnava nella chiesa perché hanno iniziato a leggere le frasi più divertenti che Gabriella rivolgeva ai suoi studenti per stimolarli a dare di più, spesso usando circonlocuzioni verbali quasi astruse (“neanche in un teatro parrocchiale di una valle laterale della Val Brembana si potrebbe suonare così”) ma che erano efficacissime.

Dopo questa testimonianza il sacerdote è riuscito a fa sorridere tutti perché…. È nativo della Val Brembana!! Inevitabili risate, che Gabriella avrebbe apprezzato, perché non amava i sentimentalismi e amava ridere.

Ai ricordi si è unito anche Antonio Mosca, fondatore della prima Scuola del Metodo Suzuki italiana, che ha composto un piccolo acrostico sul nome Gabriella, in cui ha riassunto tutta la loro esperienza musicale didattica assieme e la grande tristezza per la sua prematura scomparsa.

A concludere la cerimonia l’ultimo momento musicale, magistralmente eseguito da Letizia: l’Inno a San Denio tratto dalla Suite per arpa di B.Britten, inno che ha fatto sciogliere in lacrime tutti gli astanti, per la sua tragicità intrinseca ma al tempo stesso per l’amore espresso da chi l’ha eseguito e dei presenti.

(Nicoletta Sanzin, Ester Gattoni, Tiziana Loi, Emiliana Sessa, Alessandra Magrini)


Questo articolo é stato pubblicato da
Redazione Redazione di IN CHORDIS, la rivista online dell'Associazione Italiana dell'Arpa.