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IL PRIMO CONVEGNO NAZIONALE DEL METODO SUZUKI

IL PRIMO CONVEGNO NAZIONALE DEL METODO SUZUKI

Capirai un giorno che la più grande benedizione su questa terra

è di entrare in contatto con dei professori profondamente umani che

sappiano trasferire nella loro arte tutta la purezza e la nobiltà della loro anima.

E qualunque cosa tu possa assorbire dalla loro grandezza e nobiltà di carattere

modificherà profondamente la tua esistenza.

Shinichi Suzuki

Dall’8 all’11 aprile si è svolto a Firenze il primo Convegno Nazionale Suzuki: un’occasione d’incontro e di condivisione umana e musicale a cui tanti giovani arpisti non potevano rinunciare. Molti luoghi hanno accolto gli studenti italiani guidati dalla Prof. Gabriella Bosio, dal Teatro Verdi alla splendida cornice di Villa Strozzi, fino al Mandela Forum, che ha ospitato tutti i partecipanti alla convention nell’ultimo giorno.

Le professoresse Ester Gattoni, Elena Gorna, Simona Marchesi e Nicoletta Sanzin hanno accompagnato e seguito con dedizione i loro numerosi allievi provenienti da varie città italiane, studenti capaci di formare un ensemble assolutamente unico nel suo genere, che ha saputo dare sfoggio di grande sicurezza, di fantasia e, soprattutto, di gioia nel fare musica insieme. Erano presenti inoltre gli studenti delle professoresse Martina Hartmann e Tiziana Loi, che hanno contribuito attivamente alla riuscita dell’evento.

Il repertorio proposto si è dimostrato vario ed articolato, sono stati eseguiti infatti brani di F. Gatti, M. Grandjany, H. Purcell, H. Reniè, M.K. Waddingtong e naturalmente le più celebri melodie del grande pedagogo S. Suzuki.

Non sono mancanti incidenti lungo il percorso: la piccola Ottavia, allieva torinese della Prof. Bosio, si è fratturata il braccio sinistro il primo giorno di prova. Tuttavia la giovane arpista non ha pensato nemmeno un istante di abbandonare il convegno e i compagni, rimanendo con il gruppo e decidendo di suonare con un braccio solo!

La prospettiva da cui ho seguito con attenzione (e non poca curiosità) i concerti e le relative prove è stata quella dell’insegnante “osservatore” accanto a molte amiche e colleghe: le arpiste Alessandra Magrini, Valentina Milite, Ana Maria Reyes Rojas, Emiliana Sessa e Francesca Tondelli. Tutte siamo state concordi nell’affermare che alla base dell’insegnamento del metodo che ha dato origine a questo importante incontro (che personalmente definirei più una filosofia pedagogica visti i numerosi e complessi elementi che la caratterizzano) deve esservi un elemento imprescindibile: la passione. Passione per la musica, per l’insegnamento e per la continua volontà di ricerca didattica. La stessa passione e dedizione che hanno dimostrato tutti i docenti coinvolti, così come i genitori dei piccoli arpisti partecipanti, che ci sono stati di grande aiuto nel caricare ed imballare le arpe durante i vari spostamenti per i concerti nel capoluogo toscano. Il mondo dell’arpa è fatto anche di questo: pazienza e complicità. Dopotutto lo stesso Suzuki nel suo celebre Crescere con la musica scriveva: “ciò che è assolutamente necessario nell’educazione è una pazienza infinita e una resistenza incrollabile, quello che noi chiamiamo kan, cioè l’intuito, il sesto senso1”. Incrollabile è stata anche la resistenza di Alessandro, tecnico della Salvi che non si è risparmiato nel portare avanti il suo lavoro tra i mille sorrisi e i piccoli problemi degli arpisti (già che ci sono sottolineo che l’allegra compagnia del convegno non era formata da sole donne, ma tra le fila dei musicisti sedevano anche il piccolo Francesco e Iacopo).

Per chi, come la sottoscritta, è da poco tempo entrato in contatto con questa realtà educativa si potrebbe dire che l’esperienza vissuta abbia lasciato una traccia profonda: nel “suonare insieme” si è creata una strana forma di empatia e aggiungerei che anche per il pubblico in sala l’arpa non era mai stata così divertente!

1 S. Suzuki, Crescere con la musica, Carish, Milano, 1983, p. 58

CATERINA BERGO


Questo articolo é stato pubblicato da
Redazione Redazione di IN CHORDIS, la rivista online dell'Associazione Italiana dell'Arpa.