Didattica

Riflessioni sulla didattica

Riflessioni sulla didattica

di Gabriella Bosio

Il metodo per arpa sul quale centinaia di arpisti si sono formati negli ultimi sessant’anni in tutta Europa e non solo è certamente quello redatto da Maria Grossi negli anni ’40.

Questo metodo ha il pregio di portare l’allievo principiante a formarsi la tecnica di base necessaria a suonare l’arpa in modo molto sistematico, chiaro e lentamente progressivo.

Il procedimento usato dalla Grossi è molto simile a quello usato dalle maestre elementari che insegnavano a scrivere partendo dalle aste, dai filetti, dai puntini, ecc. per arrivare dopo pagine di questi esercizi a scrivere la lettera “a” (a proposito ho ancora chiara nella mia mente la richiesta che feci alla mia prima maestra dopo pagine di questi esercizi: “ma quando impariamo a scrivere?”).

Se al metodo Grossi si possono attribuire notevoli pregi certamente non si può dire che sia piacevole, divertente, attuale per una didattica dei nostri giorni. Usarlo da solo come ancora spesso avviene non basta più perchè nel frattempo sono stati pubblicati numerosi spartiti adatti proprio ad imparare a suonare l’arpa e a formare il gusto musicale già dagli esordi.

I primi 60 esercizi del Grossi procedono sempre per grado congiunto evitando ogni tipo di salto o spostamento se non quello di una seconda o di una terza. Questo permette certamente di lavorare sull’articolazione e sull’appoggio, ma staccare e spostarsi sulla cordiera è una cosa decisamente molto frequente, che ogni allievo dovrebbe imparare in fretta per evitare inutile paure.

Gli studietti successivi di Pozzoli hanno rappresentato una boccata di ossigeno quando si cominciava a suonarli! Il numero 13a del I° grado pareva una sonata di Mozart per la ricchezza armonica che contiene!

Adesso da circa 20 anni ho abbandonato il Grossi come esordio allo studio dell’arpa, ma ovviamente lo uso nel momento in cui i miei allievi hanno bisogno di affrontare l’aspetto tecnico del suonare.

I miei allievi che iniziano a suonare l’arpa hanno quattro/cinque anni.

Avendo io scritto un Metodo per imparare fin da così piccoli (1) naturalmente uso quello!

Lo uso anche per chi comincia da più grande e so che molti insegnanti lo utilizzano per gli adulti principianti: i principi tecnici sono uguali a qualsiasi età e quindi anche un allievo di quarant’anni che inizia avrà bisogno della stessa semplicità e chiarezza di cui ha bisogno un allievo di quattro anni, cambiano solo i tempi di apprendimento.

Ho cercato di elaborare un percorso che sintetizzasse al massimo i principi tecnici necessari a suonare partendo dall’uso del solo secondo dito e costruendo da ciò le varie tecniche.

Le Variazioni che accompagnano molti dei primi brani servono ad utilizzare un elemento tecnica appreso e a continuare ad approfondirlo su una melodia già conosciuta.

A questo affianco poi brani di Grandjany e Salzedo composti proprio per principianti, nei quali questi due autori hanno saputo ridurre in splendide pillole tecniche tutta la loro esperienza didattica.

Un altro autore che amo molto è B. Andres. Le sue musiche hanno un grandissimo contenuto tecnico, sono piacevoli, non troppo lunghe e quindi se ne possono studiare molte.

Solo a questo punto ritorno al vecchio Grossi e riparto proprio dai primi 60 esercizi ma facendoli studiare veloci, prima a mani separate (più difficile per la sinistra, poi a mani unite) al fine di sviluppare la tecnica fino adesso imparata.

Vi garantisco che a tutti i miei allievi di sette/otto anni piace molto fare il Grossi perchè lo trovano molto più facile delle musiche studiate fino a quel momento. Poi sul Grossi, suonato sulle arpe celtiche, si possono fare le “schifezze” che consistono nel suonare la destra con certe levette e la sinistra con altre.

Il risultato è una cacofonia pazzesca che però a loro diverte molto e per sperimentare più combinazioni sonore oscene ripetono gli stessi esercizi più volte, tutto a vantaggio della tecnica!

Altro espediente didattico che dà buoni frutti è far suonare insieme già da piccoli. Anche bambini di cinque anni possono suonare tra coetanei con medesime conoscenze trcnico/musicali ma possono unirsi a bambini più grandi che eseguono parti più elabotate dello stesso brano.

Ogni lezione di gruppo fa fare un grosso progresso sia per emulazione nei confronti dei più grandi sia perchè si tocca subito con mano l’aspetto più bello della musica: suonare, appunto, insieme.

 

(1) Vi segnaliamo: Gabriella Bosio “Io suono l’Arpa”-Metodo intuitivo illustrato per piccoli arpisti a partire dai 4 anni d’età – edizioni Musica Practica (tradotto in 5 lingue).


Questo articolo é stato pubblicato da
Redazione Redazione di IN CHORDIS, la rivista online dell'Associazione Italiana dell'Arpa.