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Omaggio al Compositore Giuseppe Alessandrini

Oggi, 14 Novembre 2023 è il centenario della nascita del compositore Giuseppe Alessandrini. Condividiamo l’omaggio a cura dell’arpista Roberta Alessandrini, docente di arpa al Conservatorio di Trento e nostra socia da anni.

di Roberta Alessandrini

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A un mese dalla scomparsa di mio padre, il pianista e compositore Giuseppe Alessandrini, vorrei condividere alcune riflessioni sulla sua vita musicale.

Egli nasce a Sogliano Cavour (Lecce) il 14 novembre 1923.

Diplomato in Pianoforte e in Strumentazione per Banda, frequenta corsi di direzione d’orchestra con Paul Van Kempen all’Accademia Chigiana di Siena. Studia a Verona con Franco Donatoni e si diploma quindi in Composizione e in Musica Corale e Direzione di Coro. La sua attività artistica si esplica in varie direzioni: è compositore, pianista e direttore d’orchestra, maestro di sala e direttore musicale di palcoscenico. Collabora per molti anni con l’Ente Lirico Arena di Verona e vari altri Teatri lirici italiani ed europei. Ha diretto inoltre la banda “Città di Verona”, portandola, tra gli altri successi, alla vittoria nel 1960 del primo premio all’importante Concorso Internazionale per bande musicali “Città di Merano”. È stato titolare fino al 1994 della cattedra di Armonia e Contrappunto presso il Conservatorio “F. E. Dall’Abaco” di Verona. Il suo linguaggio musicale, inizialmente neoclassico, raggiunge ardue posizioni seriali e si evolve poi verso fasi più avanzate. La sua musica è edita da Bèrben, Ut Orpheus, Zanibon, Eridania ed è stata incisa su LP e CD da varie case discografiche. La sua figura di compositore trova citazione nell’Enciclopedia Italiana dei compositori contemporanei. Suoi articoli e saggi di interesse musicale sono apparsi su diverse riviste letterarie.

Questo in breve il suo curriculum musicale; rivolgendomi però ad arpisti ed essendo io stessa, oltre che la figlia, una arpista, non posso non soffermarmi sull’attenzione che mio padre dedicò al nostro strumento.

Racconterò le tappe principali (o forse quelle che per me, emotivamente, hanno avuto più significato) del percorso che ha portato questo compositore non arpista, ad essere il più prolifico autore italiano di musica contemporanea per arpa .

Il suo interesse di compositore verso il nostro strumento coincide, inevitabilmente, con l’inizio dei miei studi al conservatorio di Verona. La creatività di mio padre (egli, fino ad allora, aveva scritto prevalentemente composizioni per pianoforte, strumenti a fiato, archi, percussioni, orchestra e coro) non poteva certo rinunciare all’affascinante timbro dell’arpa. Invitato a scrivere per arpa anche dall’allora collega Mirella Vita, Giuseppe Alessandrini compone quindi nel 1974 il suo primo brano per arpa“SOLO“.

Due cellule musicali contrastanti, presenti nei sei quarti iniziali, sviluppano questo brano portandolo ad una fase caratterizzata da tre accordi; questi vengono poi reiterati e contrapposti ad un significativo frammento melodico. Un grazioso “Animato” conclude la composizione.

E’ un brano al quale sono particolarmente affezionata ma che non fui subito in grado di suonare, essendo iscritta al corso d’arpa da pochissimi mesi. Prima esecutrice di questa opera presso l’Auditorium Montemezzi di Verona fu invece l’arpista Anna Loro.

E’ possibile ora ascoltarlo in una mia esecuzione nel CD Arpa in Concerto (La Bottega Discantica 65) oppure su youtube: https://www.youtube.com/watch?v=I3SbHw5-_8c

Tutti noi arpisti sappiamo quanto sia difficile scrivere per arpa e soprattutto scrivere bene; bisogna conoscerla, ma spesso non bastano le conoscenze date dai maestri nel pur lungo e difficile percorso di studi di un compositore. E’ necessario che il compositore si confronti con un arpista che possa provare, verificare la fattibilità di qualche passaggio e consigliare eventualmente l’autore sull’uso delle tecniche migliori. Appare superfluo ricordare ciò che è accaduto con frequenza nella storia della musica arpistica: i compositori prevalenti sono loro stessi arpisti o hanno avuto un familiare o amico arpista. Un po’ alla volta, anche mio padre, appassionandosi sempre più alla scrittura per arpa e consigliandosi con me su quali fossero le tecniche da preferire, diventava un ottimo compositore per arpa. Del secondo brano che egli scrisse per arpa sola “SEQUENZA ’77”( composto nel 1977) conservo un bellissimo ed emozionante ricordo: la mia esecuzione nel 1978 al Festival di Gargilesse (Francia) nell’ambito dei Corsi internazionali tenuti da Pierre Jamet. Il grandissimo arpista e didatta ebbe per la composizione di mio padre lusinghiere parole di apprezzamento, la paragonò alla scrittura di Prokofiev e invitò mio padre a proseguire con entusiasmo nel suo lavoro. Un disegno preludiante iniziale viene sviluppato, senza soluzione di continuità, nelle brevi successive sequenze che lo trasformano in periodi musicali di tendenza nostalgica prima, scherzosa poi. Il motivo iniziale si ripresenta alla fine, ma in un movimento sostenuto e conclusivo.

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Roberta Alessandrini esegue Sequenze ’77 al Festival di Gargilesse (agosto 1978)

I due brani già citati, unitamente a “PICCOLA SUITE” (1983), furono successivamente raccolti in un’ unica pubblicazione delle edizioni Bèrben dal titolo “Tre Pezzi per arpa” (Piccola suite, Solo, Sequenza’77)

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Sempre per arpa sola il compositore scriverà nel 1998 SONATA in tre tempi (ed. Eridania) e CANONE N.2 (moto retto) per arpa o clavicembalo (2004 ed. Bèrben).

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E’ invece del 1987 il primo brano cameristico :“FLHAR” per flauto e arpa ( in una mia esecuzione live assieme al flautista Gino Maini si può ascoltare su youtube: https://www.youtube.com/watch?v=e3hNDLt3GXo , al quale seguirà nel 2001 il nuovo brano “FLHAR n. 2” per la medesima formazione.

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Per la nascita della prima nipotina mio padre scrisse, invece, “UNE FLEUR “nella doppia versione per violino e arpa o per due arpe. (Ed. Eridania). E’una melodia semplice che, nella parte centrale, si snoda in un interessante dialogo tra i due strumenti; atteggiamenti modali presenti in tutto il pezzo, vengono poi ad accentuarsi, nella ripresa. La versione per arpa e organo è ascoltabile nel Cd “Arpa e Organo in Concerto” (La Bottega Discantica 261) Arpa R. Alessandrini, Organo P. Delama. Sollecitato sempre dalla mia attività, non più di studentessa ormai, ma di docente di Conservatorio, mio padre, un po’ come altri compositori/arpisti francesi contemporanei (Andres e Damase per es.), decide di occuparsi anche del repertorio didattico per arpa.  Nel 2000 pubblica la prima raccolta di 8 PEZZI FACILI (alcuni dei quali anche per arpa celtica) che furono eseguiti da tre allieve della mia classe in prima esecuzione alla 6° Edizione del Festival Mondi Sonori di Trento.

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L’occasione più recente (dicembre 2014) di un concerto natalizio al Conservatorio di Trento offrì ad alcune altre allieve della mia classe l’emozione di eseguire gli “8 pezzi facili” e “Une Fleur” davanti al compositore stesso.

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Il compositore Alessandrini e alcune allieve presso il Conservatorio di Trento (dicembre 2014).

Pochi anni fa feci espressamente a mio padre una precisa richiesta: un’opera didattica scritta con linguaggio moderno che, allo stesso tempo, permettesse agli studenti di arpa di entrare in contatto con una facile idea di cantabilità, di fraseggio e di espressività.
Insegno l’arpa in conservatorio da più di trent’anni e l’esperienza mi ha insegnato che il repertorio di questo strumento sicuramente coglie questi due aspetti (modernità e liricità), solo però in momenti separati. L’invito rivolto al compositore Alessandrini fu quindi quello di concentrare in brani di facile e media difficoltà le esperienze dei vari Salzedo, Andres, Damase per esempio da una parte e degli ottocenteschi Bochsa, Thomas, Godefroid dall’altra.
Mio padre accettò l’impegno
e compose i 13 “PICCOLI PEZZI LIRICI” usciti per l’Edizione UT ORPHEUS alla fine di ottobre scorso, solo pochi giorni dopo la sua scomparsa.

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Il catalogo per arpa del compositore Giuseppe Alessandrini, come abbiamo potuto vedere, piuttosto numeroso, è sicuramente il più nutrito tra quello dei compositori italiani contemporanei :

SOLO per arpa (1974), edizioni Bèrben

SEQUENZA ’77 per arpa (1977), edizioni Bèrben

PICCOLA SUITE per arpa (1983), edizioni Bèrben

FLHAR per flauto e arpa (1987), edizioni Eridania

UNE FLEUR per violino e arpa (1994), edizioni Eridania

UNE FLEUR per due arpe (1994), edizioni Eridania

SONATA in tre tempi per arpa (1998), edizioni Eridania

8 PEZZI FACILI per arpa (2000), edizioni Eridania

FLHAR N.2 per flauto e arpa (2001)

CANONE N.2 (moto retto) per arpa o clavicembalo (2004), edizioni Bèrben

13 PICCOLI PEZZI LIRICI per arpa (2014), edizioni Ut Orpheus

https://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Alessandrini_(compositore)

http://www.robertaalessandrini.net/ascolti.html

https://www.youtube.com/watch?v=I3SbHw5-_8c

https://www.youtube.com/watch?v=e3hNDLt3GXo


Questo articolo é stato pubblicato da
Redazione Redazione di IN CHORDIS, la rivista online dell'Associazione Italiana dell'Arpa.