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L’arpa in Kazakistan

Continua la conoscenza della cultura dell’arpa nel mondo con l’articolo di Magrufa Muzazhanova, l’arpista più celebre del Kazakistan, che verrà in Italia a farci visita a Saluzzo durante il Concorso Internazionale Suoni d’Arpa.

Almaty, che significa “il posto con le mele”, è la città kazaka più popolosa, mentre Astana, la capitale, è una delle città più fredde del mondo (ha raggiunto -51,6°) anche se le estati sono molto calde, trattandosi di un clima continentale estremo. La storia dell’arpa in questo paese può definirsi pionieristica come afferma la stessa autrice nel suo racconto.

L’arpa in Kazakistan

di Magrufa Muzazhanova

 (traduzione di Emanuela Degli Esposti)

L’arpa è presente in Kazakistan da tempi molto antichi.

Il primo strumento di forma arcuata, costruito in pelle e legno, munito di un numero di corde da 7 a 17, si chiamava Adyrna.

In alcuni casi la sua forma aveva le sembianze di un cervo siberiano o di una capra selvatica.

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Un altro strumento primitivo, più vicino alla famiglia dei salteri e simile al Gusli russo, dotato di 7 corde, era lo Zhetyngen.

Piccole arpe sono state rinvenute nei siti archeologici di Kashgar, Turfan, Samarkand e Tashkent, e ciò dimostra la larga diffusione dello strumento nei territori dell’Asia Centrale.

In tempi recenti sono state ricostruite arpe simili all’Adyrna e ho avuto la fortuna di suonarne una realizzata per eseguire la composizione di un arpista americano, accompagnata da un’orchestra folk. In questo caso, la forma dello strumento ricordava l’arpa celtica.

L’arpa è uno strumento che ha avuto una significativa trasformazione nel corso dei secoli. I liutai Jacob Hochbrücker e Sebastian Erard modificarono la sua struttura primitiva fino ad ottenere un meccanismo assai complesso, ricco di possibilità. Attualmente l’arpa ha pari dignità rispetto agli altri strumenti classici dell’orchestra e soprattutto è divenuto uno strumento solista completo.

Lo sviluppo della musica strumentale europea in Kazakistan ebbe inizio soltanto dopo la formazione dell’Unione Sovietica. L’arpa classica come noi la conosciamo fece la sua prima comparsa nella città di Alma-Ata (attualmente Almaty) quando fu aperto il Teatro dell’Opera e Balletto nel 1934 e, in seguito, quando fu fondata l’Orchestra Filarmonica nel 1958.

Le prime arpiste kazake furono E.Survilla, che suonò nel Teatro dell’Opera e Balletto, e Marina Nikolayevna Ivanova, membro dell’Orchestra Filarmonica.

Nel 1968, grazie a un’iniziativa di M.N.Ivanova e con il supporto del ministro della cultura Ilyas Omarov, fu aperta una cattedra di arpa nella scuola per bambini e giovani talenti Akhmed Zhubanov e furono acquistate sette arpe dalla fabbrica Lunacharsky di Leningrado.

La prima insegnante fu la stessa M.N.Ivanova-Shcherbitskaya, diplomata al Conservatorio Rimski-Korsakov di Leningrado sotto la guida di A.Sinitsina.

In qualità di pionieri dell’arpa, incontrammo parecchie difficoltà, tra le quali l’impossibilità di acquistare le corde nel nostro paese. L’insegnante cercò di risolvere il problema procurandosi matasse di budello di calibro diverso, ma il risultato fu che le arpe non mantenevano l’intonazione, oltre a produrre un suono di qualità mediocre. Inoltre mancava un tecnico per la manutenzione- registrazione e non disponendo di un accordatore, si utilizzò la stessa tecnica di accordatura dei pianoforti, cioè quella di accordare le 47 corde a orecchio, cercando di mantenere l’intonazione giusta ogni giorno.

Una delle sette arpe presenti nella Scuola era di proprietà della Ivanova, mentre le altre sei erano a disposizione degli studenti. Era molto difficile assicurare agli allievi il numero di ore di studio necessario senza essere disturbati e spesso si era costretti a studiare fuori dall’aula, spostando l’arpa nel corridoio. Se eravamo fortunati e l’aula era vuota, allora si poteva fare pratica all’interno, ma riuscire a imparare il programma richiesto risultava assai arduo.

Nessuno di noi aveva l’arpa a casa e durante le vacanze estive dovevamo dimenticarci di essere arpisti; inoltre, dopo un periodo di pausa così prolungato, riprendere a suonare voleva dire ritrovarsi le dita piene di vesciche sanguinanti. Nonostante ciò fummo perseveranti e in due o tre anni eravamo già in grado di partecipare ai concerti della scuola e fummo anche invitati dal governo a tenere un concerto prestigioso insieme a un ensemble di violoncelli.

Al principio gli allievi erano sei, poi ogni anno si aggiunsero due iscritti fino a raggiungere il numero di 15, ma soltanto tre riuscirono a diplomarsi.

La prima arpista a conseguire il diploma fu Svetlana Nurgozhayeva che proseguì i suoi studi a Mosca alla Gnessin Russian Academy.

Io invece dopo il diploma entrai al Conservatorio Statale Rimski- Korsakov di Leningrado per studiare con Tatiana Tauer, un’allieva di Vera Dulova.

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                                                                Magrufa Muzazhanova

Al termine dei nostri studi, rientrammo entrambe in Kazakistan dove proseguimmo il nostro lavoro di arpiste professioniste.

Nel 1975 fu aperta la classe di arpa al Conservatorio di Alma-Ata, ma dopo il diploma di sei allievi, la cattedra venne chiusa per mancanza di iscritti. Mentre studiavo a Leningrado, l’insegnante Ivanova si trasferì nella città di Tikhvin.

Una delle rare arpiste professioniste di quel periodo, Bayan Smagulova, lavorò nell’orchestra accademica del Teatro dell’Opera e Balletto Abay .

Al termine dei miei studi, iniziai anch’io a collaborare con quell’orchestra e in seguito entrai a far parte della Philarmonic Symphony Orchestra, pur continuando a effettuare concerti solistici. Gli arpisti professionisti in quegli anni erano molto rari nel mio paese.

Quando la città di Astana divenne la capitale del Kazakistan (ex Tselinograd, Akhmola) si formò una nuova orchestra filarmonica e fui invitata a farne parte nel 2001. Così andai a vivere ad Astana, collaborando con entrambe le orchestre.

Nel 2007 il rettore dell’Accademia Nazionale di Musica Kazaka, il celebre violinista Aman Musahodzhaeva, decise di aprire una cattedra di arpa e io fui nominata docente titolare. L’accademia acquistò quattro arpe, due piccole e due grandi.

Attualmente ci sono sette studenti iscritti nella mia classe, una delle quali ha scelto di studiare l’arpa celtica.

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Rispetto al decennio precedente le condizioni di studio sono considerevolmente migliorate. Tutte le arpe provengono da liuterie prestigiose: Salvi e Lyon & Healy. Inoltre disponiamo di un numero di corde sufficienti e di buona qualità. Tuttavia, dato che le arpe si trovano in un’ unica aula, gli studenti devono ancora dividere il tempo dello studio.

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La situazione politica del nostro paese è simile a quella della Russia sovietica del 1920. A quei tempi in Russia una classe d’ arpa aveva non più di cinque allievi, dei quali soltanto due o tre in grado di conseguire il diploma.

Ciò era dovuto al fatto che c’era un solo strumento in conservatorio, mancavano gli spartiti e gli allevi non avevano sufficienti motivazioni o condizioni per proseguire lo studio. Nel 1930 questa situazione cambiò drasticamente e ci fu un rapido sviluppo della cultura musicale. Attualmente l’arte di suonare l’arpa ha raggiunto ottimi risultati e gli arpisti russi sono tra i migliori al mondo.

Qualcosa di simile è successo nel nostro paese rispetto alla cultura musicale e, dalla situazione difficile degli anni ’20, siamo passati a condizioni più adeguate grazie al supporto del presidente Nursultan Nazarbayev. La strada per raggiungere una situazione ideale è ancora lunga, dato che gli allievi non sono in grado di affrontare l’acquisto di uno strumento per studiare a casa e molti di loro non riescono a partecipare ai concorsi all’estero per ragioni economiche.

Per questo motivo, il supporto di sponsor e benefattori sarebbe di grande aiuto.

Ritengo necessario creare una fondazione o un’associazione dell’arpa in Kazakistan per raccogliere i problemi degli arpisti, per promuovere eventi, festival, invitare arpisti da altri paesi, incoraggiare i compositori a scrivere musica.

Non ci sono compositori nel nostro paese che scrivono musica esclusivamente destinata all’arpa. Abbiamo soltanto due composizioni per flauto e arpa di cui ho effettuato la prima esecuzione: un preludio e un brano dal titolo Gaukhar scritte da Serik Yerkimbekov.

Da quest’anno, con grande gioia, io e i miei allievi abbiamo appreso che l’arpa è stata inclusa nel concorso nazionale per giovani musicisti che coinvolgerà Almaty e Astana, ma speriamo possa estendersi anche ad altre città.

Tra le arpiste kazake che si sono particolarmente distinte vorrei ricordare G.Mashurova, diplomata al conservatorio di Mosca, che ora vive e lavora negli Stati Uniti, e Aidana Karasheva, ancora studentessa al conservatorio di Mosca, ma molto attiva come concertista.

Succede spesso che le persone presenti ai miei concerti non abbiano mai sentito un’arpa prima di quel momento e alcuni non conoscono neppure il nome di questo strumento meraviglioso. Fortunatamente sia io che i miei allievi stiamo diffondendo la conoscenza dell’arpa attraverso eventi culturali pubblici e privati. Il nostro scopo è anche quello di fare in modo che in ogni orchestra sia presente un arpista professionista. Tra i miei progetti vi è anche quello di registrare un album e incoraggiare i compositori kazaki a scrivere per arpa. Abbiamo molta strada ancora da percorrere e intendiamo compiere ogni sforzo per trasmettere la conoscenza del nostro amato strumento presso le future generazioni. Ci consideriamo eredi della scuola russa di arpa e per quanto il nostro percorso pionieristico sia difficile, ci sentiamo orgogliosi di essere tra i fondatori della scuola kazaka di arpa.

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Questo articolo é stato pubblicato da
Redazione Redazione di IN CHORDIS, la rivista online dell'Associazione Italiana dell'Arpa.