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Dedicato a O’Carolan

carolan

Turlough O’Carolan, in gaelico Toirdhealbhach Ó Cearbhalláin (Nobber, 1670 – Alderford, 1738) è specchio di un’epoca e di una condizione umana e artistica particolari. Sensibile nel suo percorso musicale sia ai riferimenti colti che a quelli tradizionali, ha svolto la propria attività da arpista itinerante con tutto il necessario corollario di commissioni occasionali e di situazioni quotidiane che lasciano traccia di sè nei testi e nelle musiche. La sua vita è stata segnata dalle conseguenze del vaiolo che l’ha reso cieco in giovane età, limite che non ha ostacolato lo sviluppo di capacità artistiche tali da compensare il dramma umano con una grande popolarità. Carolan è stato compositore e soprattutto poeta di studi modesti, sviluppati con talento ed esperienza (sembra che i suoi studi di arpa siano durati soltanto tre anni). Nella sua opera ha unito le due arti dichiarando la precedenza della poesia sulla musica, ma scrivendo prevalentemente la musica prima del testo.

Ammiratore del barocco italiano, ha portato nel suo stile elementi della musica di Geminiani, Vivaldi e Corelli, autori ascoltati probabilmente nelle dimore dei nobili che l’hanno ospitato nelle tappe dei suoi viaggi. I riferimenti fondamentali della sua opera rendono Carolan, secondo le parole della biografa Grainne Yeats, un ponte tra il continente, l’arpa irlandese e la musica popolare. La sua opera, giunta fino ai giorni nostri in forma di semplice linea melodica, si caratterizza per le numerose arie, alcune delle quali denominate planxties, dedicate a benefattori e mecenati (e che portano nel titolo il nome del committente).

La produzione di Carolan è in un certo senso una biografia in musica, illustrazione dichiarata di persone e situazioni che hanno segnato il viaggio di una vita del bardo errante. Numerosi i ritratti musicali: la giovane Grace Nugent in visita alla sorella Elizabeth, il vivace Morgan Magan di Togherstown, il valoroso Captain O’Kane che ritornando a casa in età ormai avanzata non ritrova più i luoghi familiari di un tempo, il mecenate Mr O’Connor, il tenero ricordo del primo amoreBridget Cruise. Persino banali litigi vengono cristallizzati in forme musicali come il Carolan’s Quarrell with the Landlady, memoria di un vivace scambio di opinioni con una locandiera, probabilmente Bridget Waldron, dedicataria anche di salaci versi.

I brani di Carolan mancano purtroppo di datazione, ma esistono diverse ipotesi come quella che riferisce il George Brabazon set a un periodo tardo della vita e della carriera di Carolan. Il dedicatario è un discendente di Sir William Brabazon, funzionario al servizio di Enrico VIII. Ancora più tardo, come suggerisce esplicitamente il titolo, è il Carolan’s Farewell to Music, un addio che la leggenda vuole abbia accompagnato il bardo verso l’ultima tappa del suo viaggio terreno, nella casa della sua benefattrice, Mrs MacDermott Roe, nella Contea di Roscommon, dopo quasi 50 anni di carriera da musicista itinerante.

Tatiana Donis 

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Questo articolo é stato pubblicato da
Redazione Redazione di IN CHORDIS, la rivista online dell'Associazione Italiana dell'Arpa.